Skip to main content

Tag: Campionati Mondiali

QUAL È IL FUTURO DI HYUNDAI MOTORSPORT WRT NEL WRC?

Scritto da: Francesco Angelini

Cosa farà Hyundai Motorsport WRT nel 2026? Molti appassionati e addetti ai lavori si pongono questa domanda, visto che il team sudcoreano sta puntando moltissimo sul campionato mondiale endurance con il marchio Genesis Motor. Il debutto avverrà con una Hypercar nel 2026. Una bella notizia per il motorsport, ma non per il World Rally Championship che continua a perdere pezzi.

Secondo AutoTrends.be, una testata giornalistica belga, la LifeLive di Yannick e Thierry Neuville potrebbe gestire le i20 N Rally1 della squadra sudcoreana dal prossimo anno. L’azienda belga, fondata nel 2016, vanta molti anni di esperienza nel motorsport. Probabilmente in estate si avranno degli aggiornamenti su questa vicenda. E le novità su Hyundai Motorsport non finiscono qui.

Il pilota francese Stéphane Lefèbvre, con una i20 N Rally2 aggiornata e preparata dalla LifeLive, potrebbe prendere parte quest’anno a tutte le gare del campionato europeo di rally. Nel corso dei prossimi giorni si attenderanno delle novità a riguardo. Infine sembra che, sempre secondo la testata belga AutoTrends.be, lo stock di pezzi della i20 N Rally2 sono già stati trasferiti alla Hyundai Portugal.

Lo scorso weekend il rallista belga ha partecipato alla 66esima edizione del Legend Boucles à Bastogne, che si è tenuta dal 1° al 2 febbraio a Bastogne. Ha corso con una M3 E30 della LifeLive, conquistando la dodicesima posizione assoluta e la seconda di classe 6/21. Il 36enne sarà presente la prossima settimana al 70esimo Rally Sweden (13-16 febbraio, Umeå), seconda tappa del WRC 2025.

INIZIO DI STAGIONE DIFFICILE PER KALLE ROVANPERA

Scritto da: Luca Gentile

Il finlandese Kalle Rovanperä, due volte campione del mondo del World Rally Championship, ha chiuso il Rally di Monte-Carlo 2025 al quarto posto, un risultato rispettabile ma al di sotto delle aspettative per il giovane finlandese. Nonostante la delusione per il ritmo di gara, Rovanperä ha offerto una prospettiva importante, dimostrando la maturità di un pilota che sa trarre insegnamenti anche dalle difficoltà.

Accompagnato dal fidato copilota Jonne Halttunen, Rovanperä ha affrontato una gara complessa, dove la mancanza di feeling con la vettura e le difficoltà strategiche hanno limitato il suo potenziale. “Non siamo stati abbastanza veloci”, ha dichiarato il pilota della Toyota GR Yaris Rally1, sottolineando la difficoltà di competere contro avversari esperti come Sébastien Ogier.

UN MONTE-CARLO COMPLICATO PER KALLE ROVANPERA

Il Rally di Monte-Carlo, con le sue condizioni mutevoli e la gestione critica degli pneumatici, si conferma una delle gare più impegnative del calendario. Per Rovanperä, la difficoltà di trovare il giusto equilibrio tra prestazione e sicurezza è stata un fattore determinante nel suo quarto posto.

La Toyota GR Yaris Rally1, pur essendo una delle vetture più competitive del WRC, non ha permesso a Rovanperä di esprimere al massimo il suo potenziale in alcune prove chiave, evidenziando problemi di adattamento su certe superfici. Questo ha influito negativamente sul ritmo, rendendo impossibile colmare il divario con Ogier e Tänak.

“Monte-Carlo è una gara che richiede esperienza e precisione, e quest’anno non siamo riusciti a trovare il giusto ritmo. Abbiamo fatto il massimo, ma non è bastato”, ha spiegato Rovanperä.

CONFRONTO CON I RIVALI: OGIER E TANAK

Il Rally di Monte-Carlo 2025 ha visto il dominio di Sébastien Ogier, che ha conquistato la sua decima vittoria nel Principato, e di Ott Tänak, che ha mostrato una prestazione solida e aggressiva. Il confronto con questi veterani ha messo in evidenza la sfida che Rovanperä deve affrontare: competere con piloti che conoscono ogni segreto di questa gara iconica.

Mentre Ogier ha sfruttato la sua esperienza per gestire perfettamente ogni prova speciale, Rovanperä ha faticato a trovare la consistenza necessaria. Questa differenza non toglie nulla al talento del finlandese, ma evidenzia quanto Monte-Carlo sia una gara dove l’esperienza conta quasi quanto la velocità.

SUARDO AL FUTURO, UNA STAGIONE RICCA DI SFIDE

Nonostante la delusione, Rovanperä ha dimostrato una mentalità vincente, guardando già alle prossime gare della stagione WRC 2025. Il giovane pilota finlandese ha più volte sottolineato l’importanza di imparare dalle difficoltà, utilizzandole come trampolino di lancio per migliorare.

Le prossime gare, come il Rally di Svezia, rappresentano un terreno più favorevole per Rovanperä, che ha già dimostrato di eccellere su superfici innevate e sterrate. La capacità di adattarsi rapidamente e di rimanere concentrato saranno elementi chiave per il suo percorso verso un potenziale terzo titolo mondiale consecutivo.

“Non sempre si può vincere, ma queste gare ti insegnano molto. È solo l’inizio della stagione, e siamo pronti a lottare per migliorare”, ha dichiarato Rovanperä, mostrando una determinazione che lascia ben sperare per il futuro.

UN CAMPIONE CHE NON SI ARRENDE

Il quarto posto al Rally di Monte-Carlo non rappresenta il risultato ideale per Kalle Rovanperä, ma conferma il suo approccio professionale e la sua volontà di crescere. La sua capacità di raccogliere punti anche nelle giornate difficili dimostra perché è il campione in carica del WRC.

Con il supporto della Toyota Gazoo Racing WRT e del copilota Jonne Halttunen, Rovanperä ha tutte le carte in regola per rimanere protagonista assoluto del campionato. Il viaggio verso il titolo 2025 è appena iniziato, e Kalle Rovanperä è pronto a dimostrare ancora una volta perché è considerato uno dei talenti più brillanti della storia del rally.

RALLY DI MONTE-CARLO TRA STORIA E INNOVAZIONE

Scritto da: Marco Amabile

Ci sono storie che non tramontano mai, come quelle cantate da Venditti, che compiono giri immensi e poi ritornano, per entrare nel cuore e rimanerci per sempre. Questa è la storia del Rally di Monte-Carlo, o, come la tradizione vuole, “Rallye Automobile Monte-Carlo”: una storia fatta di eventi che si sono susseguiti nel tempo e che hanno contribuito a creare l’affascinante sfida di rally che ogni anno si svolge tra le anguste stradine dell’entroterra monegasco e le Alpi Marittime.

STORIA DELLA GARA

Proprio in questo scenario naturalmente incantevole, il Rally di Monte-Carlo ha trovato la sua casa ideale. Inoltre, se guardiamo indietro nel tempo, scopriamo che il 1911, l’anno della sua nascita, contiene una triade di uno che nella numerologia spirituale può riferirsi a stati di intenzione e connessione con un mondo ultraterreno, fautore di simboli che suggeriscono la continuazione del percorso intrapreso. Questo, almeno, è quello che sono riuscito a scovare tra le varie consultazioni online e, forse, è ciò a cui deve aver pensato Albert Honoré Charles Grimaldi de Monaco, passato alla storia come Alberto I di Monte-Carlo, il principe che inaugurò l’evento.

Ma in realtà, l’idea di dare vita al rally monegasco nacque soprattutto dalla volontà del principe erudito di attrarre un numero sempre maggiore di turisti verso il favoloso promontorio roccioso che affaccia direttamente sul Mar Ligure. Tale desiderio scaturì da uno scarso numero di visitatori durante i periodi invernali. È questo il motivo principale che indusse gli organizzatori dell’Automobile Club de Monaco ad allestire la gara proprio durante il mese di gennaio e, da allora, tale abitudine è rimasta intatta.

Tant’è che, ogni anno, a partire dal gennaio del 1973, anno in cui l’evento venne inserito all’interno del WRC, il “Rallye di Monte-Carlo” svolge la funzione di apripista al campionato del mondo di rally, eccezion fatta per il lungo stop che avvenne a cavallo tra il 2008 e il 2012. Durante questo periodo, l’affascinante gara slittò momentaneamente nell’International Rally Challenge (IRC), a causa di una mancanza di fondi necessari per il suo svolgimento.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI

Il Rally di Monte-Carlo 2025, che segna la sua 93esima edizione, presenta caratteristiche che lo rendono unico all’interno del panorama del motorsport. Una delle particolarità più interessanti riguarda l’utilizzo dei numeri di gara al posto delle targhe tradizionali. Ogni veicolo, infatti, viene identificato attraverso un adesivo con il numero di gara anziché il numero di targa classico. Questo perché, essendo le gare disputate interamente all’interno del Comune di Monaco, il codice della strada francese vieta l’uso delle placche tradizionali, comunemente applicate nel resto delle competizioni WRC.

Oltre a questa caratteristica distintiva, un ulteriore elemento che rende il torneo unico nel suo genere è rappresentato dalle condizioni climatiche. Ogni tappa, infatti, si svolge interamente nel mese di gennaio, quando le temperature possono scendere drasticamente e le condizioni dell’asfalto mutare in maniera significativa. Ed è proprio a causa di questi cambiamenti, talvolta repentini, che le prove speciali si trasformano in un susseguirsi frenetico, che lascia ai piloti poco margine d’organizzazione. Oltretutto, la mancanza di un grip adeguato delle gomme su terreni incerti può costituire il nemico numero uno per i partecipanti. Pertanto, una delle sfide principali nella preparazione alla gara risiede proprio nella scelta strategica delle mescole, che deve essere effettuata con attenzione prima dell’inizio del torneo.

Questa sfida tecnica si combina perfettamente con l’aspetto spettacolare del rally, che raggiunge il suo culmine nelle iconiche sfide notturne. Durante queste tappe, gli spettatori si riuniscono dando vita a momenti di pura suggestione e adrenalina, creando scenari mozzafiato che si fanno percepire in maniera appassionata anche da chi guarda da casa. Il tocco finale viene infine offerto dalla fusione dei tipici fumogeni rossi che illuminano le piste notturne e che si mescolano ai fari taglienti delle auto che sfrecciano a tutta velocità.

In questa edizione, in particolare, abbiamo assistito a 18 prove speciali per un totale di 348,3 cronometri, in un percorso complessivo di 1.629,37 chilometri. La partenza è avvenuta presso l’emblematico Place du Casino di Monte-Carlo da dove le 70 vetture da corsa, insieme a piloti, equipaggi e fan si sono dati appuntamento. Tra le tappe più emozionanti, non si può non menzionare la leggendaria scalata di Col de Turini che, anche durante questa edizione, ha preso parte alla Power Stage finale. Si tratta di un tratto di strada situato tra le Alpi Marittime francesi, a 1600 metri circa di altitudine sul livello del mare e che collega Lantosque a Sospello, in val Bevera, punto da cui è partita la gara. In questa tappa, le abilità dei piloti vengono messe a dura prova dall’alternarsi delle condizioni del terreno, che può passare da tratti completamente asciutti, a segmenti bagnati o addirittura ghiacciati.

Ultimo, ma non per importanza, è il punto di vista storico del rally monegasco, che dalla sua nascita ha svolto la funzione di elegante vetrina per auto, alcune delle quali rimangono tutt’oggi impresse nella memoria comune. Indimenticabili sono le imprese di Paddy Hopkirk che vinse negli anni Sessanta insieme alla sua Mini Cooper S color rosso fuoco. Spostandoci un po’ più in là, troviamo le vittorie del “Drago”, Sandro Munari e dell’ indimenticabile Lancia Stratos, che dal ’75 al ’77 dominò incontrastata questa competizione. E come dimenticare le gesta degli sfortunati Henri Toivonen e Sergio Cresto, che nel 1986, a bordo della mostruosa Lancia Delta S4, scrissero una tra le pagine memorabili della storia del Rally di Monte-Carlo, strappando una vittoria all’ultimo respiro, dopo oltre dieci ore di gara e con un distacco di soli quattro minuti. E poi, naturalmente, c’è il “Cannibale”, Sébastien Loeb, di cui abbiamo già parlato in un altro articolo precedente e che insieme alla sua Citroën Xsara vinse tre trofei consecutivi.

NOVITÀ IN VISTA DEL FUTURO

Le leggende di questo Rally sono infinite e, di certo, non possono essere citate tutte in queste poche righe. Ciò che si può provare a fare, invece, è sottolineare l’instancabile caparbietà di Sébastien Ogier che, anche quest’anno, ha portato a casa una vittoria per nulla scontata, allungando di fatto il suo bottino a dieci vittorie complessive nel Rally di Monte-Carlo. La classifica finale vede poi Evans e Fourmaux piazzarsi rispettivamente al secondo e al terzo posto, mentre il finlandese Rovanperä è riuscito ad agguantare solamente la quarta posizione. Fuori da qualsiasi podio, invece, il campione del mondo 2024 Thierry Neuville, che ha chiuso in sesta posizione.

In conclusione, il Rally monegasco rimane un’autentica vetrina d’eleganza del settore automotive, dove vetture nuove di zecca e tecnologie d’avanguardia vengono presentate e implementate. Fin dalla sua nascita, il torneo ha saputo attrarre diversi gruppi di costruttori desiderosi di testare i propri modelli in condizioni estreme, contribuendo così alla crescita e all’innovazione di questo ramo dell’industria automobilistica. Quest’anno, si è inoltre assistito a un cambio della guardia per quanto riguarda lo sponsor delle gomme da gara: Hankook si è assicurato il contratto per i prossimi tre anni del FIA World Rally Championship in tutte e tre le classi (WRC1, WRC2 e WRC3), sostituendo di fatto Pirelli.

Infine, anche in questa edizione le novità non si sono fatte attendere: oltre agli pneumatici da gara Hankook, è sicuramente l’abbandono definitivo della tecnologia ibrida ad aver attirato maggiormente l’attenzione. Le vetture Rally1 che hanno preso parte al mondiale di rally di quest’anno, in effetti, saranno alimentate interamente da motori endotermici. Tutto questo ha permesso una riduzione del peso complessivo dei veicoli e una leggera diminuzione delle prestazioni.

Dopo appena due anni, quindi, l’ente FIA ha deciso, in barba ai costruttori, di fare un passo indietro e tornare al motore termico turbo benzina. Di certo, non una vittoria per il mondo del rally, che aveva da poco introdotto le componenti elettriche all’interno del WRC (debutto Hyundai nel 2022). Tuttavia, questa scelta rappresenta anche una chiara manifestazione dei limiti di queste tecnologie, attualmente bloccate in un iter di innovazione che, quantomeno nel mondo delle corse, non ha ancora raggiunto il suo pieno potenziale.

MOHAMMED BEN SULAYEM, MEA CULPA SULL’ASSENZA?

Scritto da: Tiziano Topini

La FIA, Fédération Internationale de l’Automobile, ovvero l’organo che gestisce a livello mondiale quasi tutte le discipline del motorsport, è gestita dal presidente Mohammed Ben Sulayem. Spesso e volentieri lo si è visto bazzicare nei paddock di Formula 1 di tutto il mondo, molto saltuariamente il WEC. Da due anni non lo si è più visto di persona in almeno una tappa del calendario WRC, nonostante il suo passato da rallista, vantando un palmares di tutto rispetto. Può vantare ben 14 trofei nel Middle East Rally Championship (dal 1986 al 1991, 1994 e dal 1996 al 2002) e 12 vittorie al Rally di Giordania (1984, 1987, 1988, 1990, 1994 e dal 1996 al 2002).

Recentemente però Sulayem si è scusato ai microfoni di DirtFish. “Ne abbiamo parlato molto tempo fa”, ha detto a Colin Clark. “Mi dispiace, ero molto impegnato a sistemare la FIA. Il WRC ne faceva parte. Se si sistema la FIA e non si sistema il WRC, non ci sarà un WRC e viceversa. Ora, mi sento di poterti dire che la “casa” è tornata. Ho riparato la casa e stiamo riparando il WRC”. Una notizia quantomeno tranquillizzante per i team, che chi più chi meno, sperava che Sulayem tornasse ad occuparsi di questa categoria, dove in alcuni eventi, avremo fino a 10 vetture Rally1 iscritte, metà della griglia sarà composta da Toyota.

Il presidente della FIA ha fortemente sostenuto la decisione del Consiglio Mondiale dello Sport Motoristico, in seno alla FIA, di apportare le dovute modifiche al regolamento tecnico, per le Rally1, per renderle più economiche e dunque più accessibili ai vari team. “Vi dico”, ha aggiunto. “Presto vedrete i frutti della decisione che abbiamo preso riguardo ai regolamenti Rally1. Sostenere il motorsport significa sostenere il business; le normative devono essere fatte in modo da attrarre anche i costruttori, ma si tratta di essere correlate ai costi, si tratta di convenienza”.

“Guardate il WRC, stava diventando molto costoso quando è stato elettrificato. Ho preso una decisione con il Consiglio Mondiale, che è stata una decisione coraggiosa, di rimuovere l’elettrificazione e di mantenere il carburante sostenibile”. Inoltre Sulayem si è rivelato soddisfatto per il miglioramento delle relazioni tra la “governance” e le divisioni commerciali del WRC. “Ci occupiamo del lato sportivo e li aiutiamo (WRC Promoter). Ora sono molto più ottimista di quando ci siamo incontrati nel 2022 o nel 2023; vedrete poi i risultati”.

“La FIA è fissata sulla promozione, ma non puoi semplicemente dare il contratto e “lasciare il promotore nel deserto”. Dobbiamo impegnarci costantemente con loro. Io penso che il rapporto con il WRC Promoter debba essere buono. Vedrete dei grandi cambiamenti intorno a marzo nel WRX (World Rallycross ndr) e nel WRC”. Frasi che rivelano una grossa fiducia per il futuro del Rally, noi di Rally News Plus ci auguriamo che queste promesse vengano mantenute, rendendo questo sport più entusiasmante che mai.

HYUNDAI IN SVEZIA CON LA I20 N RALLY1 AGGIORNATA

Scritto da: Luca Gentile

La squadra Hyundai Motorsport ha finalmente alzato il sipario sulla versione aggiornata della sua i20 N Rally1, pronta a competere nella stagione 2025 del World Rally Championship (WRC). Dopo mesi di lavoro intenso, la nuova vettura rappresenta un passo avanti significativo in termini di prestazioni, affidabilità e leggerezza, aspetti cruciali per affrontare le sfide di una stagione che si preannuncia più competitiva che mai.

Il debutto ufficiale della nuova i20 N Rally1 è fissato per il Rally di Svezia, in programma dal 13 al 16 febbraio 2025, un evento che metterà subito alla prova il lavoro svolto dagli ingegneri e il talento dei piloti del team.

UNA STRATEGIA RIVISTA, UN’AUTO EVOLUTA

Inizialmente, Hyundai aveva pianificato di introdurre una vettura quasi completamente ridisegnata per il 2025. Tuttavia, l’incertezza sui regolamenti futuri del WRC ha portato il team a rivedere i propri piani. Come ha spiegato il team principal Cyril Abiteboul, la priorità è stata data agli aggiornamenti chiave piuttosto che a un restyling totale. “Il nostro obiettivo è migliorare le prestazioni complessive della vettura, concentrandoci su aspetti chiave come la riduzione del peso e l’affidabilità. Siamo fiduciosi che questi aggiornamenti ci permetteranno di competere ai massimi livelli nel WRC 2025”, ha dichiarato Abiteboul.

Grazie a un accordo strategico con la FIA, Hyundai ha potuto anticipare alcune concessioni di sviluppo previste per il 2026, implementandole già in questa stagione. Il risultato è una vettura più leggera, più reattiva e progettata per adattarsi meglio alle superfici variabili che caratterizzano il campionato mondiale.

THIERRY NEUVILLE: “PRONTO A SPINGERE AL MASSIMO”

Il pilota di punta di Hyundai, Thierry Neuville, si è detto entusiasta delle modifiche apportate alla i20 N Rally1. Dopo aver recentemente rinnovato il suo contratto con il team fino al 2025, il belga si prepara a guidare l’auto aggiornata in una stagione che potrebbe vederlo nuovamente tra i favoriti per il titolo. “Sono entusiasta di guidare la i20 N Rally1 aggiornata. Il team ha lavorato duramente per apportare miglioramenti significativi, e non vedo l’ora di testare le nuove soluzioni in gara”, ha dichiarato Neuville durante un’intervista.

Con il Rally di Svezia come banco di prova, Neuville è consapevole che ogni dettaglio farà la differenza in una stagione in cui Toyota e M-Sport si presentano con schieramenti altrettanto agguerriti.

RALLY DI SVEZIA: IL BANCO DI PROVA IDEALE

Le strade ghiacciate del Rally di Svezia rappresentano uno scenario perfetto per testare le capacità della nuova i20 N Rally1. Con temperature rigide e superfici che richiedono precisione assoluta, questa gara metterà in luce la combinazione di affidabilità meccanica e abilità strategica che Hyundai ha cercato di perfezionare.

“La Svezia è sempre una sfida unica”, ha aggiunto Neuville. “Sarà cruciale sfruttare al massimo i miglioramenti della vettura, specialmente nelle condizioni difficili che ci attendono”.

HYUNDAI E IL WRC 2025: UNA NUOVA FASE

La stagione 2025 rappresenta per Hyundai un’opportunità per tornare ai vertici del campionato, sfidando apertamente Toyota e M-Sport. La nuova i20 N Rally1 non è solo un’evoluzione tecnica, ma anche un simbolo delle ambizioni del team di ritagliarsi un ruolo da protagonista nel futuro del WRC.

Con una combinazione di talento alla guida, strategie innovative e una vettura affinata nei minimi dettagli, Hyundai Motorsport punta a lasciare il segno nella stagione che sta per iniziare.

OGIER & LANDAIS CONQUISTANO IL RALLY DI MONTE-CARLO 2025

Scritto da: Francesco Angelini

Il rallista Sébastien Ogier ha dominato sin dall’inizio il 93° Rally di Monte-Carlo, vincendo per la decima volta, nove delle quali nel WRC. Dopo aver siglato tempi eccellenti fin dalle prime fasi, è rimasto leader incontrastato dalla fine della PS8, venerdì pomeriggio. Questo successo, il 62esimo della sua carriera nel campionato del mondo, arriva anche dopo che Ogier è diventato un pilota part-time nel 2021, con il suo nuovo co-pilota Vincent Landais. La sua vittoria si è conclusa con una prestazione strepitosa nella Power Stage finale, vinta con solo due decimi di secondo di vantaggio. Ogier ha dedicato questa vittoria a suo zio, scomparso lo scorso anno, e ha espresso la sua emozione al termine della gara.

Il campione francese, che ha guidato per marchi come Citroën, Volkswagen e Toyota, ha lottato contro altri tre campioni del mondo, tra cui Thierry Neuville, Ott Tänak e Kalle Rovanperä, in un rally particolarmente combattuto. Con la presenza anche di piloti come Elfyn Evans e Adrien Fourmaux, la competizione è stata tra le più intense degli ultimi 20 anni. Ogier ha saputo gestire con esperienza le difficili condizioni meteorologiche e stradali, arrivando al traguardo della PS18 con un vantaggio di 18,2 secondi su Evans, che ha fatto di tutto per raggiungerlo, ma senza successo.

In un rally noto per le sue condizioni meteo imprevedibili, i piloti hanno dovuto fare scelte cruciali sugli pneumatici. Fourmaux, nonostante un ottimo weekend, non è riuscito a conquistare la sua prima vittoria nel WRC, ma ha ottenuto il sesto podio della sua carriera. La Power Stage ha permesso a Ogier di guadagnare 5 punti extra, salendo in testa al campionato. La Toyota ha completato una doppietta grazie al secondo posto di Evans, facendo segnare la terza doppietta Toyota a Monte-Carlo negli ultimi tre anni.

Oltre a Ogier e Fourmaux, anche altri piloti francesi hanno ottenuto buoni risultati. Yohan Rossel ha vinto per la terza volta la categoria WRC2 con la sua Citroën, mentre Arthur Pelamourgues ha conquistato il primo posto nella categoria WRC3. Inoltre, Eliott Delecour, figlio del famoso François, ha sorpreso tutti con una prestazione eccezionale nella categoria Rally4, posizionandosi tra i primi.

Il Rally di Monte-Carlo si è concluso con un grande successo per l’Automobile Club di Monaco, che ha visto un ottimo afflusso di pubblico e la dedizione di numerosi volontari. L’evento, che ha attraversato tre dipartimenti francesi, ha lasciato una forte impronta nella storia del motorsport.

M-SPORT FORD WRT PUNTA SUI GIOVANI NEL WRC 2025

Scritto da: Luca Gentile

Il team britannico M-Sport Ford WRT, una delle squadre storiche del World Rally Championship (WRC), ha scelto di voltare pagina. Per la stagione 2025, il team britannico ha deciso di investire su una nuova generazione di piloti, mettendo alla guida delle Puma Rally1 due giovani promesse: Josh McErlean e Grégoire Munster. Questi due talenti rappresentano il futuro del mondiale rally, in una decisione coraggiosa e ambiziosa guidata dal team principal Richard Millener.

La strategia del team punta a sfidare giganti come Toyota e Hyundai, con uno sguardo a lungo termine. Con nuovi regolamenti all’orizzonte, M-Sport vuole costruire una squadra capace di crescere insieme al campionato, rompendo con il passato e mirando a riportare il team ai vertici del WRC.

UN NUOVO CORSO PER M-SPORT FORD WRT: IL VALORE DEL CAMBIAMENTO

Affidare due Ford Puma Rally1 a piloti giovani e con limitata esperienza nella classe principale non è una mossa comune, soprattutto in un campionato dominato da veterani del calibro di Sébastien Ogier, Ott Tänak e Thierry Neuville. Tuttavia, M-Sport ha scelto di investire nel futuro, puntando su due piloti che hanno già dimostrato il potenziale per competere ai massimi livelli.

Josh McErlean, 24 anni, si è distinto nel WRC2 per la sua crescita costante e per una straordinaria capacità tattica. “Quando ho ricevuto la chiamata di M-Sport, è stato un sogno che si avverava”, ha dichiarato l’irlandese. “Questa è un’opportunità unica, e sono determinato a sfruttarla al massimo”. Conosciuto per il suo approccio metodico e la sua determinazione, McErlean avrà l’occasione di dimostrare il suo valore in una delle vetture più competitive del campionato.

Dall’altro lato, Grégoire Munster, figlio d’arte, ha dimostrato un’eccezionale capacità di adattamento. A 25 anni, il lussemburghese si è fatto notare in condizioni difficili, come al Rally di Svezia, mostrando una capacità di leggere il terreno che sarà cruciale per le sfide del WRC. “Il 2025 sarà un anno di grande apprendimento, ma sono pronto a dare il massimo”, ha affermato Munster.

LA STRATEGIA A LUNGO TERMINE PER M-SPORT

M-Sport non sta solo costruendo una squadra per il 2025, ma guarda a un progetto più ampio per il futuro del WRC. “Il nostro obiettivo non è solo ottenere risultati immediati, ma creare una base solida per il futuro”, ha spiegato Richard Millener a DirtFish. “Josh e Grégoire sono talenti con il potenziale per crescere con noi, e il nostro compito sarà quello di guidarli e metterli nelle migliori condizioni per eccellere”.

Questa strategia assume ancora più rilevanza in vista dei cambiamenti regolamentari previsti per il 2027, con l’arrivo di vetture più sostenibili e tecnologicamente avanzate. M-Sport vuole sfruttare questo periodo di transizione per rinnovarsi, preparandosi a una nuova era del campionato.

MONTE-CARLO 2025: UN BANCO DI PROVA PER I GIOVANI TALENTI

Il debutto di McErlean e Munster nella classe Rally1 avverrà in uno dei rally più iconici e difficili del calendario: il Rally di Monte-Carlo. Con il suo clima imprevedibile e un percorso rinnovato, questa gara rappresenta una sfida importante per i due giovani piloti. Le strade montane, spesso innevate o ghiacciate, metteranno alla prova le loro capacità di adattamento e la sintonia con la vettura.

Secondo Sébastien Ogier, nove volte vincitore a Monte-Carlo, questa gara è il banco di prova per eccellenza. Non c’è margine per gli errori, ma ogni chilometro ti insegna qualcosa di nuovo. Per McErlean e Munster, sarà essenziale trovare un equilibrio tra aggressività e controllo, affidandosi ai copiloti e alle strategie del team.

M-Sport ha già avviato i preparativi per questa sfida, organizzando test specifici in condizioni simili a quelle delle Alpi francesi. Richard Millener ha sottolineato l’importanza della gestione degli pneumatici: “Al Monte-Carlo, ogni decisione strategica può determinare il risultato. La capacità di adattarsi rapidamente sarà cruciale per i nostri piloti”.

UN ANNO CHE POTREBBE CAMBIARE TUTTO

Il 2025 sarà un anno cruciale per M-Sport, non solo per i risultati in pista, ma anche per il messaggio che intende inviare al mondo del rally. In un’epoca dominata dall’esperienza, puntare su due giovani talenti dimostra che il WRC può essere ancora un luogo di innovazione e crescita.

McErlean e Munster rappresentano non solo una nuova generazione di piloti, ma anche una visione diversa del motorsport, fatta di coraggio, ambizione e voglia di mettersi in gioco. La loro stagione sarà piena di sfide, ma con il supporto di M-Sport, potrebbero dimostrare che il futuro del WRC si costruisce anche attraverso scelte audaci.

OLIVER SOLBERG DEBUTTA CON LA GR YARIS RALLY2

Scritto da: Luca Gentile

Lo svedese Oliver Solberg, uno dei talenti emergenti più promettenti del World Rally Championship (WRC), ha svelato la nuova livrea della sua GR Yaris Rally2 per la stagione 2025. Il design della vettura rappresenta un mix di modernità e tradizione, simbolo delle ambizioni di Solberg per un’annata che punta a consolidare il suo nome tra i migliori della categoria WRC2.

La presentazione, che si è svolta in un evento dedicato, ha messo in evidenza non solo l’estetica della vettura, ma anche il lavoro di sviluppo tecnico portato avanti da Toyota per garantire prestazioni ottimali in tutte le condizioni di gara. Purtroppo la stagione non è partita benissimo per il 23enne, perchè a Monte-Carlo ha forato un pneumatico proprio ad inizio gara.

UNA LIVREA MODERNA PER UNA STAGIONE AMBIZIOSA

Il design della Toyota GR Yaris Rally2 per il 2025 è caratterizzato da linee dinamiche e un’estetica aggressiva, che riflette perfettamente lo stile di guida audace di Oliver Solberg. La livrea combina elementi di tradizione con tocchi innovativi, sottolineando l’identità di Toyota Gazoo Racing.

“Questa livrea rappresenta una nuova fase della mia carriera”, ha dichiarato Solberg durante la presentazione. “Sono entusiasta di iniziare questa stagione e di dimostrare ciò che possiamo fare. La Yaris Rally2 è una macchina incredibile, e sono sicuro che ci darà grandi soddisfazioni”.

La vettura, già testata in diverse condizioni, è stata ottimizzata per affrontare al meglio le sfide della stagione WRC2 2025, una categoria sempre più competitiva e ricca di giovani talenti pronti a mettersi in mostra.

PREPARAZIONE E OBIETTIVI DI OLIVER SOLBERG

Dopo una stagione 2024 caratterizzata da luci e ombre, Oliver Solberg è determinato a fare il salto di qualità nel 2025. Con la Toyota GR Yaris Rally2 aggiornata e un team tecnico esperto alle spalle, il giovane pilota svedese punta a lottare per il titolo del WRC2.

“La stagione 2025 rappresenta per me un’opportunità unica”, ha spiegato Solberg. “Abbiamo lavorato duramente per migliorare ogni aspetto della vettura, e sono fiducioso che i risultati arriveranno. Ogni gara sarà una sfida, ma anche un’opportunità per crescere e dimostrare il mio valore”.

Tra i principali obiettivi di Solberg ci sarà quello di migliorare la gestione delle gare su superfici miste, un elemento cruciale in un campionato vario come il WRC2. La combinazione di affidabilità, velocità e una preparazione meticolosa sarà la chiave per competere al vertice.

TOYOTA GR YARIS RALLY2: TECNOLOGIA E AFFIDABILITÀ AL SERVIZIO DEL PILOTA

La Toyota GR Yaris Rally2, progettata per competere al massimo livello nella categoria WRC2, ha subito aggiornamenti significativi durante l’inverno. Gli ingegneri di Toyota Gazoo Racing hanno lavorato per migliorare la gestione del motore, l’affidabilità della trasmissione e la risposta su superfici difficili.

Questi miglioramenti rendono la GR Yaris Rally2 una delle vetture più avanzate e competitive del campionato. Solberg, che ha partecipato attivamente ai test, si è detto impressionato dalle prestazioni e dalla versatilità della macchina. “La GR Yaris Rally2 è stata sviluppata pensando a ogni tipo di superficie. È una vettura che dà fiducia, e non vedo l’ora di portarla al limite in gara”.

UNA STAGIONE CRUCIALE PER IL FUTURO DI SOLBERG

La stagione 2025 sarà decisiva per Oliver Solberg, che punta a consolidare il suo ruolo come uno dei principali contendenti nella categoria WRC2. Con il supporto di Toyota Gazoo Racing e una vettura progettata per eccellere, Solberg ha tutte le carte in regola per lasciare il segno.

I fan di tutto il mondo attendono con entusiasmo di vedere la nuova livrea in azione, e Solberg si prepara a iniziare la stagione con il piede giusto, pronto a dimostrare che il suo nome appartiene all’élite del rally mondiale.

RALLY DI MONTE-CARLO 2025, NUOVE STRADE E STESSA MAGIA

Scritto da: Luca Gentile

Il Rallye Automobile Monte-Carlo, prima tappa della stagione 2025 del World Rally Championship, continua a incarnare l’essenza più pura del motorsport, quella che mescola tradizione e innovazione in una formula che da oltre un secolo affascina piloti e appassionati.

Quest’anno, gli organizzatori hanno deciso di introdurre modifiche significative al percorso, offrendo una nuova sfida ai partecipanti e riportando in auge tratti leggendari come il Col de Turini, che sarà affrontato domenica, un passaggio attesissimo dagli appassionati.

Questo rinnovamento, insieme alla consueta imprevedibilità delle condizioni meteorologiche, trasforma ancora una volta il Monte-Carlo in un evento capace di mettere a dura prova piloti, navigatori e squadre, rendendolo uno dei rally più attesi del calendario WRC.

UN PROGRAMMA RINNOVATO PER L’EDIZIONE 2025

Il Rally di Monte-Carlo 2025 si svolgerà dal 23 al 26 gennaio, articolandosi su 18 prove speciali che copriranno un chilometraggio competitivo di 343,80 chilometri. La gara si apre con lo shakedown previsto mercoledì 22 gennaio, una sezione fondamentale per testare le vetture in condizioni di gara reali.

La prima giornata di competizione inizierà con tre prove speciali in notturna, disegnate per mettere subito alla prova le capacità dei piloti e la concentrazione dei co-piloti. Queste prime sfide rappresentano un debutto intenso che darà il tono al resto del rally.

Il venerdì e il sabato vedranno un totale di sei prove speciali al giorno, tra cui spiccano alcune sezioni inedite e il ritorno di percorsi leggendari. Domenica ci sarà il Col de Turini, una delle prove più attese dell’intero campionato. Domenica 26 gennaio chiuderà il rally con tre prove, inclusa la Power Stage “La Bollène-Vésubie/Peira-Cava”, che assegnerà punti extra ai migliori tempi.

UN TRACCIATO CHE FA LA DIFFERENZA

Le modifiche al percorso del Monte-Carlo 2025 segnano un cambio di passo rispetto alle precedenti edizioni. Il chilometraggio complessivo è aumentato, con diverse prove speciali che superano i 20 chilometri, evocando lo spirito delle grandi maratone rallistiche del passato. I nuovi tratti del tracciato non sono stati pensati solo per aggiungere difficoltà, ma per offrire ai piloti una sfida che combina tecnica, resistenza e capacità di adattamento in un equilibrio perfetto tra tradizione e modernità.

Da sottolineare la presenza del Col de Turini, una delle prove più iconiche nella storia del rally mondiale. In passato il passaggio in notturna, con i fari delle vetture che fendevano il buio e i tifosi assiepati lungo le curve innevate, aggiungevano un elemento quasi epico alla competizione. Non è un caso che piloti come Ott Tänak abbiano definito questa sezione come “un sogno e un incubo al tempo stesso”, sottolineando quanto sia necessario mantenere sangue freddo e concentrazione in un ambiente così ostile. Il Turini non perdona, e basta una minima distrazione per compromettere l’intera gara.

Ma le sfide non si fermano qui. Le squadre dovranno affrontare anche il problema delle prove completamente nuove, mai percorse in precedenza, dove il lavoro sui roadbook e l’intesa tra pilota e co-pilota diventeranno fattori determinanti. Ogni curva, ogni nota e ogni dettaglio della preparazione influiranno sul risultato finale, rendendo il Monte-Carlo una gara dove l’errore non è ammesso.

PREPARAZIONE E STRATEGIA

Se c’è una gara che richiede una preparazione maniacale, quella è il Monte-Carlo. Il lavoro dei team comincia mesi prima della bandiera di partenza, con test specifici che simulano le condizioni variabili del percorso. La combinazione di asfalto asciutto, neve e ghiaccio rende questa gara unica e imprevedibile, costringendo piloti e ingegneri a lavorare su una miriade di variabili.

Toyota Gazoo Racing, campione del mondo in carica, ha concentrato i suoi sforzi sull’affinamento della GR Yaris Rally1, puntando su una configurazione versatile capace di adattarsi rapidamente ai cambiamenti climatici. “Il Monte-Carlo non ti lascia mai spazio per rilassarti”, ha dichiarato il team principal Jari-Matti Latvala, sottolineando come ogni piccolo dettaglio possa fare la differenza.

Hyundai Motorsport, dal canto suo, ha scelto di puntare sulla gestione degli pneumatici, consapevole che le scelte fatte ai parchi assistenza spesso decidono le sorti della gara. Il team principal Cyril Abiteboul ha spiegato che “la capacità di prevedere le condizioni del tracciato e scegliere il set di gomme giusto non è solo una questione tecnica, ma anche una sfida psicologica”. Questo aspetto, infatti, costringe i piloti a fidarsi ciecamente delle analisi fornite dai meteorologi del team, un compito reso ancora più difficile dalle condizioni mutevoli delle Alpi.

Anche il ruolo del copilota diventa centrale in una gara come il Monte-Carlo. Piloti come Kalle Rovanperä, campione del mondo in carica, hanno più volte sottolineato come una comunicazione precisa e una lettura accurata delle note possano fare la differenza tra successo e sconfitta. “In gare come questa, il copilota non è solo una voce che ti guida, ma diventa il tuo punto di riferimento in un ambiente che cerca costantemente di metterti in difficoltà”, ha spiegato Rovanperä.

MONTE-CARLO: LA SFIDA CHE NON PASSA MAI DI MODA

Il Rally di Monte-Carlo non è solo una gara; è una celebrazione della storia, della tecnica e dell’abilità umana. Ogni edizione aggiunge un nuovo capitolo a una saga che dura da oltre cento anni. Con lo shakedown previsto per il 22 gennaio, i team avranno pochissimo tempo per adattarsi alle novità del tracciato e affinare le loro strategie.

Riuscirà Rovanperä a confermare il suo dominio, o sarà uno dei veterani come Tänak o Ogier a riprendersi la scena? E quale ruolo giocheranno i giovani talenti che stanno cercando di farsi strada nel WRC? Una cosa è certa: al Monte-Carlo nulla è prevedibile, e ogni chilometro può riservare sorprese in grado di riscrivere la classifica. Per i piloti, è una sfida epica; per gli appassionati, è lo spettacolo del motorsport al suo massimo splendore.