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Autore: Redazione

CRUGNOLA & OMETTO TRIONFANO ALLA GARA PIEMONTESE

Scritto da: Luca Gentile

Nel Rally Regione Piemonte 2025, Andrea Crugnola e Pietro Elia Ometto hanno mostrato una superiorità assoluta. A bordo della loro Citroën C3 Rally2 (EASI SRL) preparata da F.P.F. Sport, hanno affrontato le curve difficili delle colline delle Langhe con una precisione impressionante, dominando la gara dall’inizio alla fine. Nessuno è riuscito a metterli in difficoltà, e il loro successo è stato netto.

DUELLO PER IL SECONDO POSTO: BASSO BATTE ANDOLFI DI UN SOFFIO

Alle loro spalle, però, si è combattuta una sfida molto accesa per il secondo posto. Giandomenico Basso e Lorenzo Granai, su Škoda Fabia RS Rally2 (Scuderia Movisport), hanno avuto la meglio su Fabio Andolfi e Stefano Menchini, che correvano per la prima volta con la Toyota GR Yaris Rally2 ufficiale. Il distacco è stato minimo, solo 0.7 secondi, ma tanto è bastato per decidere il duello. Nonostante la poca esperienza con la nuova vettura, Andolfi ha comunque dimostrato ottime potenzialità, evidenziando un rapido adattamento alle nuove dinamiche di guida e una notevole capacità di gestione nelle condizioni più impegnative.

PROMOZIONE: AVBELJ ANCORA PROTAGONISTA

Nella categoria Promozione, Bostjan Avbelj e Andrejka hanno confermato l’ottima forma vista al Rally Il Ciocco, chiudendo al quarto posto assoluto e dominando la loro classe. Poco dietro, Marco Signor e Daniele Michi si sono classificati quinti, cercando di trovare il giusto feeling con la GR Yaris Rally2. Al sesto posto è arrivato Simone Campedelli, che sperava in un risultato migliore dopo un avvio di stagione complicato (ritirato al Rally Il Ciocco e Valle del Serchio).

FERRAROTTI RISALTA, RE E DAPRÀ SFORTUNATI

La battaglia per la top ten ha regalato momenti emozionanti. Ivan Ferrarotti, partito in sordina, è risalito fino al settimo posto, superando il finlandese Benjamin Korhola, sempre regolare ma mai davvero incisivo. Sfortunato Alessandro Re, che ha perso una buona posizione a causa di una foratura nell’ultima prova speciale. Anche Roberto Daprà, attivo quest’anno anche nel mondiale rally con Delta Rally, ha dovuto ritirarsi dopo un testacoda nel pomeriggio di sabato.

DUE RUOTE MOTRICI: PEUGEOT CONVINCE, LANCIA SORPRENDE

Tra le vetture a due ruote motrici, Giorgio Cogni e Daiana Darderi, su Peugeot 208 Rally4, hanno vinto senza troppe difficoltà. Ma la vera sorpresa è arrivata dalla Lancia Ypsilon Rally4 HF di Gianandrea Pisani. Alla sua prima gara ufficiale, la piccola Lancia ha sfiorato il secondo posto, mostrando un potenziale molto interessante nonostante fosse ancora tutta da sviluppare.

TROFEO JUNIOR: GRECO E BROVELLI INARRESTABILI

Nel trofeo Junior riservato alle Renault Clio Rally5, Matte Greco ed Edoardo Brovelli sono stati protagonisti assoluti, vincendo quattro prove speciali e chiudendo con un ampio vantaggio di 45 secondi su Ricciu e Mazzone. Marchioro e Conti hanno completato il podio, ma la gara piemontese è stata un vero e proprio dominio del duo di casa.

COPPA ZONA 1: CAFFONI LA SPUNTA SU CHENTRE

La tanto esaltante Coppa Rally di Zona 1, ad Alba, ha avuto un esordio carico di tensione. Davide Caffoni e Natoli hanno vinto per pochi secondi su Elwis Chentre dopo 90 chilometri di sfida molto combattuta. Al terzo posto sono arrivati Pizio e Ferretto, approfittando del ritiro dei Santini, costretti a fermarsi mentre erano in piena lotta per il podio.

UN CAMPIONATO CHE PROMETTE SPETTACOLO

Questo Rally Regione Piemonte ha ridisegnato le forze in campo per il campionato. Crugnola consolida il suo ruolo di protagonista assoluto. Toyota, con Andolfi, fa capire che può dire la sua nelle prossime gare. E la Lancia Ypsilon Rally4 HF, con un debutto brillante, riaccende l’entusiasmo degli appassionati. La stagione è ancora lunga e promette molte emozioni.

Credit: Leonardo Morra (IG)

STORIA E CURIOSITÀ SUL MITICO SAFARI RALLY KENYA

Scritto da: Marco Amabile

Tra lande desolate, guadi insidiosi e la presenza incombente della fauna selvatica, il Safari Rally Kenya (tappa del WRC) continua a esercitare un fascino primitivo, intriso delle difficoltà estreme dei suoi percorsi. Ripercorrendo una storia epica, segnata da eventi che ne hanno plasmato per sempre l’immagine, ci immergeremo nel grande progetto del Kenya di riportare in vita lo spirito delle origini. Da un umile e modesto pub nella contea di Kiambu, dove tutto ebbe inizio, fino alle attuali dichiarazioni del presidente Ruto. Questo articolo è un viaggio nel tempo alla scoperta di un rally sospeso tra un passato glorioso, un presente incerto e un futuro che oscilla tra sogno e realtà. Mettetevi comodi sul divano e e iniziamo con un po’ di storia.

STORIA DELL’EVENTO AFRICANO

Da un po’ di tempo a questa parte, il presidente del Kenya, William Samoei Ruto, insieme ad alcuni esponenti FIA, sta discutendo per la riesumazione di quello che un tempo era conosciuto con il nome di East African Coronation Safari e che oggi fa riferimento al Safari Rally Kenya. L’intento è quello di ripartire dalle origini, quando i chilometri erano molti di più (5160 km) e il Safari Rally Kenya si disputava durante la stagione primaverile.

Gran parte dei lavori sono già stati indirizzati in questo senso: la stagione attuale del WRC, di cui il Safari Rally Kenya è tornato a far parte dal 2021, ha visto un totale di 384 km circa di prove speciali, sicuramente un chilometraggio minore rispetto alle distanze epiche delle origini, ma superiore a quello delle edizioni precedenti al ritorno nel calendario mondiale. Le gare si sono svolte nel mese di marzo e anche questo dettaglio è un chiaro riferimento che naviga verso la dimensione originale di questa affascinante competizione. Ma qual è la vera essenza di questo rally, tra sfumature esotiche e leggende senza tempo? Un viaggio epico fatto di avventura, coraggio e sogni che si rincorrono.

Per poterlo scoprire dobbiamo viaggiare indietro nel tempo e cercare di esaminare più da vicino quelli che sono stati gli avvenimenti più importanti che hanno segnato per sempre la storia di questa gara. Partiamo dall’inizio e dalla data della sua nascita. Era il 1952, quando una triade tanto inusuale quanto audace, formata da Eric Cecil, suo cugino Neil Vincent e un loro amico Eric Tromp, si riunì in un pub per discutere della loro passione: il motorsport. Da questo luogo prese forma l’idea di organizzare un rally capace di radunare i migliori talenti dell’Africa Orientale.

Le motivazioni, tuttavia, non furono soltanto agonistiche: a ispirare il nome della competizione contribuì infatti la celebrazione dell’incoronazione della regina Elisabetta II, che proprio in quel periodo era in visita ufficiale presso una residenza della regione di Nyeri, nell’altopiano centrale del Paese. Da qui, venne a conoscenza della morte di suo padre, re Giorgio VI e della sua prossima incoronazione a nuova regina d’Inghilterra. Così, il 27 maggio 1953, 57 piloti locali partirono sulle ali dell’entusiasmo di quel sogno nato l’anno precedente da tre amici seduti in un pub sperduto della contea di Kiambu. L’evento fu organizzato in quei territori che all’epoca del Commonwealth facevano parte delle colonie della Corona, tra cui il Kenya, l’Uganda e l’attuale Tanzania.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI E LEGGENDE

Le caratteristiche principali di questo tracciato prevedevano: territori selvaggi e impervi che si snodano attraverso la savana africana e alcune cittadine dell’Africa Orientale, passando per strade aperte al pubblico. Caldo estremo, piogge torrenziali, fiumi in piena e animali selvatici contribuirono ad alimentare la fama del rally, riconosciuto in seguito come il “rally più duro del mondo”.

Una delle caratteristiche tecniche più distintive dei veicoli che partecipano a questo torneo, è il bocchettone, comunemente noto come “snorkel”. Questi dispositivi, che ricordano gli snorkel utilizzati dai subacquei, sono montati sui veicoli per spostare l’aspirazione dell’aria dall’interno del motore all’esterno, sopra il tettuccio. Questa modifica è fondamentale per permettere ai motori di “respirare” durante gli attraversamenti di guadi e corsi d’acqua, impedendo a polvere, fango e detriti di penetrare all’interno del motore. La combinazione di queste sfide estreme e delle soluzioni tecniche innovative hanno reso questa competizione un laboratorio ideale per le case costruttrici, che hanno prontamente colto l’occasione per testare nuove tecnologie del settore automobilistico.

Nonostante le diverse sfide tecniche e di tracciato, la svolta definitiva avvenne soltanto nel 1973, quando l’evento fu integrato ufficialmente nel calendario del WRC e il rally assunse una fama di livello internazionale. Da questo momento, il “Safari Rally Kenya”, com’era stato ribattezzato, vide nuove categorie di piloti e scuderie provenire da tutto il mondo. Tra i piloti più iconici ricordiamo: Shekhar Mehta, che, al volante della sua Datsun, vinse per ben cinque volte il rally keniano nel giro di un decennio, detenendo, ad oggi, il record assoluto di vittorie.

Con un solo trofeo in meno, Björn Waldegård, che, con Ford prima (1977) e con Toyota poi (1984, 1986 e 1990), ha riscritto le incredibili pagine di storia di questa competizione, gareggiando per circa tre decenni. A seguire, con tre trofei ciascuno, il finlandese Juha Kankkunen, primo pilota della storia del Safari Rally Kenya a vincere al primo tentativo e lo scozzese Colin McRae, che conquistò l’ultima edizione del rally africano prima che quest’ultimo venisse escluso dal WRC per quasi due decadi, dal 2003 al 2021, a causa di problemi logistici e di sicurezza.

Durante questo intero arco di tempo, il Safari Rally Kenya venne dirottato all’interno dell’African Rally Championship (ARC), diventando di fatto una competizione regionale. Successivamente, grazie alla tenacia e alla volontà del governo keniano, la FIA decise di scendere a patti, includendo nuovamente il Rally del Kenya all’interno del calendario ufficiale del WRC. Da allora, il Safari Rally Kenya ha continuato a regalare emozioni e competizioni memorabili, come dimostrato dall’edizione 2025, che ha visto Elfyn Evans e Scott Martin dominare la gara a bordo della loro Toyota GR Yaris Rally1. Ott Tänak, su Hyundai, ha conquistato il secondo posto con un distacco di 1’09”, mentre Thierry Neuville e Sami Pajari hanno completato il podio rispettivamente in terza e quarta posizione.

NOVITÀ IN VISTA DEL FUTURO

Le caratteristiche primitive di questa competizione fanno pensare a tutto fuorché un ritorno totale alle origini, eppure, l’agenda di Nairobi ha obiettivi ben precisi per il futuro del suo rally di punta, come espresso dal presidente Ruto durante una delle sue ultime interviste. Il presidente del Kenya ha infatti affermato di voler riportare il rally a “distanze più ampie”, ordinando al Ministro dello Sport, Ababu Namwamba, di avviare trattative con la FIA e il Promoter WRC per discutere della possibilità di una nuova versione del rally che comprenda distanze più lunghe di quelle attuali.

Sulla questione è intervenuto anche David Richards, esponente di spicco del comitato di lavoro istituito dalla FIA per il rinnovamento del WRC, confermando una valutazione in corso da parte del suo team sulle richieste del governo keniano di inserire una seconda base operativa a Mombasa, con conseguente estensione del tracciato oltre gli attuali limiti. Questa prospettiva ridà speranza ai puristi del rally e a chi considera le recenti evoluzioni regolamentari una minaccia all’anima selvaggia di queste competizioni. Ciò nonostante rimane difficile sperare in un ritorno completo alle tradizioni.

C’è poi la questione turistica: il Safari Rally Kenya rimane uno degli eventi catalizzatori del Kenya, in grado di promuovere l’immagine del Paese attraverso la riscoperta di paesaggi e bellezze unici. Non per niente, molte delle strutture ricettive della regione di Naivasha, incorniciate dallo scenario suggestivo del Parco Nazionale del Maasai Mara e dallo straordinario panorama della Great Rift Valley, sono andate sold out dopo l’annuncio ufficiale del percorso 2025, che ha puntato i riflettori proprio su questi scenari iconici. È dunque chiaro che la volontà keniana di ripristinare tracciati più estesi trova ulteriore giustificazione in queste dinamiche, che uniscono valore sportivo e identitario.

Insomma, il Safari Rally Kenya ha subito ritocchi significativi che ne hanno trasformato l’immagine selvaggia per sempre. Eppure, c’è chi ancora spera in un ritorno alle tradizioni, capace di restituire a questa gara off-road la sua imprevedibilità e adrenalina primordiale. Le parole del presidente keniano e il fervore del popolo locale sono una chiara testimonianza del desiderio di preservare un’identità unica, che trova espressione in un rally libero da eccessive regole e compromessi. Solo così il “rally più duro al mondo” potrà continuare a regalare emozioni autentiche, incarnando lo spirito avventuroso e spericolato che definisce l’essenza stessa del rally.

Credit: Toyota Gazoo Racing WRT (X)

STEFANO COSTA LASCIA LA SUZUKI E GUARDA OLTRE

Scritto da: Francesco Angelini

Il Trofeo Italia 4×4 Sparco 2025 è appena cominciato, ma per Stefano Costa si è già chiuso un capitolo importante. É stata la sua ultima gara al volante del Suzuki. Sulla storica pista del Ciglione della Malpensa, simbolo della velocità fuoristrada, il giovane pilota di Mosso ha dato tutto in una gara intensa e ricca di colpi di scena, organizzata dal Sarzana Fuoristrada guidato da Daniele Marchi.

“Eh già, il Trofeo Italia 4×4 è appena iniziato ma per me è già come la fine”, scrive sui social il giovane pilota piemontese. “Quest’anno non dovevamo nemmeno correre, ma dopo una casualità di eventi e un grandissimo sforzo da parte di tutti i miei colleghi piloti, mi sono ritrovato col casco in testa a battagliare con il mio compagno di avventura Marco Lavarini”.

La gara non parte nel migliore dei modi. Scelta sbagliata di gomme e un motore che si spegne nel momento peggiore, su un tratto fangoso in discesa. Secondi preziosi persi. “Sperando di recuperare il tempo perso, entriamo nella seconda agguerritissimi, ma per un mio errore rompiamo il differenziale: prima l’anteriore, poi il posteriore. Gara da buttare”.

Ma Stefano non si arrende. Con l’aiuto dei ragazzi di FPower motorsport e della Tecnology Solution Racing Division, il Suzuki viene rimesso in sesto per affrontare una terza manche tutta all’attacco. “Recuperiamo molti secondi ma non bastano a colmare la differenza con Lavarini. Chiudiamo con un secondo posto. Ce l’abbiamo messa tutta, ma stavolta Marco Lavarini era imprendibile”.

Questa è stata l’ultima gara di Stefano Costa al volante del suo Suzuki, un mezzo protagonista di mille battaglie e qualche acrobazia di troppo. “Adesso è giunta l’ora di passare a nuovi orizzonti. Basta balestre e mal di schiena, si passa a mezzi più performanti. Ma, dato che ci va del tempo, ci siamo presi un anno di ferie”. Prossimamente sui social svelerà i suoi nuovi programmi.

Il Suzuki, però, non sparirà. Da Piacenza sarà Edoardo Peretto a prenderne il volante, mentre Stefano passerà sul sedile di destra, in attesa di completare il nuovo prototipo. Una chiusura carica di emozione e significato. Ma nel mondo dell’off-road, ogni fine è solo l’inizio di una nuova avventura. Un cambiamento che segna un nuovo capitolo, pronto ad affrontare sfide ancora più emozionanti.

Credit: Nicola Fontanini (IG)

LA PINTARALLY IN AZIONE NELLO SCORSO WEEKEND

Scritto da: Comunicato Stampa

Quattordici i piloti della Scuderia Pintarally Motorsport che si sono presentati al via del 2° Paganella Rally, la gara organizzata da TT Corse e Scuderia Trentina che si è svolta sabato 12 e domenica 13 aprile, una gara che ha unito auto moderne e auto storiche, attraversando gli splendidi panorami dell’Altopiano della Paganella e della Val di Non. Ecco i risultati (oltre al 3° posto di scuderia) e i commenti di chi è salito sul primo gradino del podio. Nelle storiche, 1° assoluto e 1° di classe Canteri Marco su Ford Escort RS 1.8, 9° assoluto Canteri Valerio su Porsche 911 RS. Amaro ritiro per Panato Franco su BMW M3 a causa di un guasto tecnico.

Nelle moderne abbiamo un bellissimo 1° di classe Rally3 e 9° assoluto per Scalco Leonardo su Renault Clio Rally3: “Siamo molto soddisfatti del nostro Paganella Rally. Anche se avevamo partecipato alla scorsa edizione, è sempre bello ritrovarsi un percorso rinnovato. Sulle prime prove di sabato abbiamo tenuto un buon passo, prendendo confidenza con un asfalto scivoloso, e con Carlo Guadagni, con il quale eravamo alla nostra prima gara assieme. La domenica, invece, la pioggia ci ha permesso di essere molto competitivi rispetto ad auto più performanti, le Rally2. Assieme a Carlo, abbiamo visto un po’ di cose che andrebbero migliorate”.

“Spero a breve di poter mettere in pratica queste dritte. Portiamo a casa un ottimo 1° di classe, gruppo, ma soprattutto la mia prima top 10, con il 9° assoluto! A questa gara c’era inoltre il debutto di mio fratello: correre la stessa gara e vederlo arrivare a podio è stato veramente emozionante. Chiudo ringraziando chi ci sta permettendo di essere qui oggi, i due Mattia che si sono smazzati per fare una grafica a sorpresa, tutta la MFT per il mezzo, lo squadrone Pintarally, la mia famiglia sempre presente e tutti gli amici che ci hanno supportato dal vivo e da casa, la vostra energia si è sentita tutta”.

1° di classe Rally4 e 1° due ruote motrici Pontalti Mirko su Peugeot 208 Rally4: “Bellissima gara usata come test per l’inizio del campionato IRC. Partiti per fare bene, siamo riusciti ad imporre il nostro ritmo anche se sulla penultima prova ci siamo addormentati andando a perdere il vantaggio accumulato. Sull’ultima speciale siamo partiti di nuovo forti e abbiamo staccato di 7 secondi il secondo di classe. Ottima l’organizzazione dell’evento, concluso con un primo di classe, primo di 2RM (due ruote motrici, ndr) e tredicesimo assoluto”.

1° di classe Rally5 Falezza Michele con alle note Giulia Tomasi su Renault Clio: “Bellissima gara, abbiamo fatto qualche regolazione e infatti sull’asciutto abbiamo fatto la differenza! È stata una nuova esperienza invece il fondo bagnato, che ci ha messo un po’ in difficoltà, ma siamo comunque riusciti a mantenere la posizione. Chiudiamo 20esimi assoluti, 1° di classe, 1° di gruppo, 1° R Italian Trophy, 1° Michelin. Non poteva andare meglio! Ringrazio Gigi Motorsport e tutta la Pintarally”.

1° di classe RSTB Lunelli Rino in coppia con Valentino Morelli su Mini Cooper S: “Gara stupenda con prove impegnative, veloci, con molti cambi strada e molto tecniche. Ci siamo divertiti staccando dei buoni tempi in situazioni di guida diverse. Ringrazio il mio naviga Valentino Morelli, sempre sul pezzo e preciso come sempre, al top. La Leon Competitiòn per avermi messo a disposizione una Mini perfetta anche nella scelta gomme, la scuderia Pintarally e tutti gli sponsor. Un grazie ai ragazzi di Sporminore per il grande tifo e a tutte le persone che sono venute a trovarmi e hanno tifato per me sul percorso. Ci vediamo alla Levico Vetriolo”.

2° di classe Rally5 Landolfi Diego su Renault Clio; 3° di classe Super 1600 Toscana Christian su Renault Clio Super 1600; 3° di classe A7 Travaglini Luca in coppia con Nico Calliari su Renault Clio Williams; 5° di classe Rally5 Zanon Andrea su Renault Clio; 7° di classe Rally4 Melchiori Ivan su Peugeot 208; 9° di classe Rally5 Marinelli Michele su Renault Clio e 14° di classe Rally5 Festini Manuel in coppia con Damiano Cattelan su Renault Clio.

Al 24° Rally Bianco Azzurro che si è svolto il 12 e 13 aprile, Ruaben Gianluca su Ford Fiesta N5 si è aggiudicato il primo posto di classe: “Rally iniziato con delle noie elettroniche nelle prime PS del sabato, prontamente risolte dalla Power Brothers N5 Project nei pochissimi minuti di assistenza, poi la rimonta di domenica fino alla 17° posizione assoluta e primi di classe N5. Fondamentale l’ultimo passaggio sul bagnato, conquistando la 6° posizione assoluta fra i padroni di casa”.

Due i protagonisti del 19° Rally Regione Piemonte: Daprà Roberto su Skoda Fabia RS Rally2, costretto al ritiro a causa di un’uscita di strada, e Vigliaturo Denis su Lancia Ypsilon Rally4, che si è aggiudicato il 10° posto di classe Rally4 e il 2° posto del Trofeo Lancia Ypsilon.

Prossimi appuntamenti:

  • Rally Islas Canarias, 24-27 aprile – gara valida per il campionato del mondo WRC2 con Daprà Roberto su Skoda Fabia RS Rally2
  • Rally Città di Modena, 26-27 aprile – con Guglielmini Giacomo su Peugeot 208 Rally4 e Turrini Massimo navigato da Bucciarelli Mirco su Citroën C2

Credit: Christian Solazzo (IG)

LA T-RACING SUL PODIO IN PIEMONTE CON FABIO ANDOLFI

Scritto da: Comunicato Stampa

La Toyota Gazoo Racing Italy ha archiviato il Rally Regione Piemonte, secondo appuntamento del Campionato Italiano Assoluto Rally 2025, in terza posizione assoluta. Il reparto corse di Toyota Motor Italia, presentatosi allo “start” della manche tricolore con la Toyota GR Yaris Rally2 affidata a Fabio Andolfi, si è reso protagonista di una performance convincente che ha garantito, fin dalle fasi di avvio, prospettive da podio. Buone, le sensazioni riscontrate dal pilota ligure al volante della vettura equipaggiata con fornitura ufficiale Pirelli e condivisa con il copilota svizzero Marco Menchini. 

Fabio Andolfi, alla prima esperienza sulla vettura in sostituzione dell’infortunato Thomas Paperini, ha progressivamente affinato il feeling con la GR Yaris Rally2 facendo registrare il miglior tempo assoluto in due prove speciali, la seconda e la penultima in programma, a conferma di un approccio incisivo sul confronto maturato nella fase decisiva della gara. A caratterizzare il confronto in provincia di Cuneo, è stata la variabilità di condizioni atmosferiche, con il venerdì ed il sabato contraddistinte da fondo asciutto e la domenica, giornata conclusiva, che ha posto gli equipaggi una situazione incerta, legata alle piogge che hanno interessato il territorio la notte precedente.  

“Tengo a ringraziare Toyota Motor Italia che, attraverso il lavoro del team, mi ha messo nelle condizioni di far bene fin dai primi chilometri di gara – il commento di Fabio Andolfi all’arrivo – la GR Yaris Rally2 è una gran macchina e lo ha dimostrato nelle diverse condizioni di fondo proposte dalla gara, sia su asciutto che su bagnato. Sono felicissimo, la vettura mi è piaciuta fin dal primo test effettuato, ora dobbiamo migliorare”. 

Le Langhe piemontesi hanno ambientato la seconda manche stagionale della GR Yaris Rally Cup, campionato promosso da Toyota Motor Italia attraverso il suo reparto corse. A vincere l’appuntamento monomarca, per la prima volta in carriera, è stato Tommaso Paleari. Il driver lariano, affiancato da Harshana Ratnayake ed interprete del progetto fin dalla sua prima edizione, è riuscito a prevalere concretizzando – nell’ultimo giorno di gara – una vera e propria progressione messa in atto sulla GR Yaris R1T schierata dal team Lion Motor Events, parte integrante di un progetto supportato dalla squadra Gazoo Garage Rivauto.

Ad occupare la leadership per buona parte di gara era stato il vincitore della prima manche di campionato, Salvatore Lo Cascio, attardato nella fase finale del confronto da un problema in fase di valutazione da parte del team Laserprom 015, struttura che ha messo a disposizione la vettura con i colori di TD Car. Sul secondo gradino del podio finale sono saliti Fabrizio Andolfi e Riccardo Imerito, supportati da Promoracing Team e da SefCar: il driver ligure è riuscito a prevalere su Salvatore Lo Cascio e Gianfranco Rappa, terzi sulla pedana di Alba. 

A vincere il confronto “Promotion” sono stati Benjamin Boulenc e Chloè Barozzi-Gauze, equipaggio al centro di una vera e propria progressione culminata con il raggiungimento della quarta posizione mentre, a prevalere tra gli Under 25, è stato Mattia Zanin. Il driver, portacolori del team Tamauto e del Gazoo Garage Oliviero, ha condiviso con Elia De Guio una prestazione condizionata da uno stato influenzale manifestatosi nel primo giorno di gara. Sesta piazza per Giovanni Dello Russo e Valentina Pasini, equipaggio schierato da Lion Team, struttura che ha supportato anche quello composto da Fabio Solitro e Mattia Bertolucci, settimi all’arrivo.

L’ultima prova speciale disputata al sabato aveva visto uscire di scena Mattia Vita e Sofia D’Ambrosio, in gara da portacolori del team Autotech e di City Motors. La domenica ha fatto poi registrare i ritiri di Federico Gangi ed Andrea Ferrari, usciti di strada sulla GR Yaris di Lion Motor Events, supportata da Autotorino. Stessa sorte per la vettura schierata da GB Motors e T-Motor affidata a Maira Zanotti e Alessia Vanzini, fuori causa ad una speciale dal termine della gara quando l’equipaggio si trovava al comando della classifica femminile assoluta.

Credit: Massimo Bettiol (IG)

GRANDE SUCCESSO PER IL RITORNO DI LANCIA

Scritto da: Comunicato Stampa

Si è concluso ieri il Rally Regione Piemonte, che si è trasformato nel palcoscenico perfetto per il grande ritorno di Lancia nel mondo dei rally. Cuore pulsante dell’evento, il Villaggio Lancia Corse HF che ha accolto migliaia di visitatori nel centro di Alba, regalando un’esperienza immersiva tra motori, tecnologia e cultura del territorio.

Situato nel cuore delle Langhe, patrimonio UNESCO, il Villaggio Lancia Corse HF ha offerto un mix unico di heritage e innovazione, con un ricco programma di attività: test drive della nuova Ypsilon (disponibile nelle versioni ibride ed elettriche), esposizione della sportivissima Ypsilon HF da 280 CV e uno spettacolare raduno di 25 Lancia storiche organizzato dal Cinzano Rally Team. Ovviamente, tutti i momenti più emozionanti del weekend sono stati condivisi in tempo reale sui canali ufficiali Lancia Corse HF su Facebook, Instagram e TikTok, per coinvolgere la community di appassionati.

L’evento Lancia ha quindi confermato il grande entusiasmo che circonda il ritorno sportivo del marchio torinese. Un interesse testimoniato dall’incredibile affluenza alla conferenza stampa, organizzata all’interno del Villaggio Lancia Corse HF, che ha visto protagonisti Luca Napolitano, CEO di Lancia, Eugenio Franzetti, Direttore di Lancia Corse HF, e Miki Biasion, testimonial del ritorno di Lancia alle corse e pilota sviluppatore d’eccezione della Ypsilon Rally4 HF. Senza ombra di dubbio, il momento clou del fine settimana è stato il giro d’onore di Miki Biasion, due volte Campione del Mondo Rally e leggenda indiscussa del motorsport, il cui nome è da sempre legato alla Lancia.

La protagonista assoluta del fine settimana è stata proprio la nuova Ypsilon Rally4 HF, la cui messa a punto porta la firma di Biasion, e che ha già registrato oltre 90 unità vendute in soli quattro mesi. La “prima” in gara della nuova Ypsilon è stata da primato, con il finlandese Kauppinen subito vincitore – tra le Rally4 – della prova spettacolo che ha inaugurato il Rally Regione Piemonte e Gianandrea Pisani, in coppia con Nicola Biagi, capaci di conquistare al debutto sulla nuova Ypsilon Rally4 HF il podio nel competitivo Campionato Italiano Assoluto Rally Sparco Due Ruote Motrici.

Il palco d’arrivo di Piazza San Paolo ha salutato l’arrivo anche degli equipaggi Vigliaturo-Corradini, Fiore-Casalini e Kauppinen-Karttunen che, insieme, a Pisani-Biagi, hanno così apposto la loro firma sull’importante pagina di storia delle competizioni che racconta il ritorno di Lancia nelle corse. Per celebrare questi “pionieri” della storia del Brand torinese, Lancia Corse HF ha donato a tutti gli equipaggi che hanno concluso il Rally Regione Piemonte una speciale targa, a testimonianza di una giornata speciale e indimenticabile.

Equipaggiata con un motore turbo da 212 CV, cambio SADEV a 5 marce e sospensioni Ohlins regolabili, rappresenta la perfetta “palestra” per i piloti emergenti. E non è un caso se il Trofeo Lancia – il monomarca che scatterà ufficialmente l’8 maggio al Rally Targa Florio – è già sold out con 40 iscritti, tra cui 25 Under 35, 7 piloti stranieri e 2 equipaggi femminili. Con un montepremi del valore di 360.000 euro e la possibilità per un giovane vincitore di entrare nel team ufficiale Lancia Corse HF per il FIA ERC 2026, il Trofeo Lancia si conferma come una delle competizioni più attese e competitive della stagione.

“È una grande emozione rivedere tutta questa passione, questo affetto per un Marchio che mancava da tanti anni dalle Competizioni! Quando ho visto il Villaggio Lancia HF mi sono emozionato, mi sono detto: siamo tornati! Stiamo partendo con umiltà, dalle Rally4, ma ci siamo presentati in grande stile, come nel DNA Lancia. Sembriamo una squadra impegnata da oltre 20 anni nel mondiale. Il nostro obiettivo è aiutare i giovani, scoprire nuovi talenti e dargli un’opportunità di carriera”.

Ha detto Miki Biasion, che ha poi aggiunto: “Il ritorno di Lancia ai rally è una notizia importante per tutti: per il motorsport tricolore, perché vede delle auto italiane tornare ed essere protagoniste in gara, e per il motorsport in generale, perché con una Marchio come Lancia, gli altri brand sono molto più stimolati ad entrare in competizione”.

Infine, Lancia invita tutti gli appassionati a recarsi in una della 160 Casa Lancia, gli esclusivi showroom caratterizzati dalla nuova corporate identity del marchio, sia per conoscere la gamma completa della Nuova Ypsilon – declinata negli allestimenti Ypsilon, LX e Cassina – sia per effettuare emozionanti test drive. Inoltre, sarà l’occasione ideale per scoprire l’imperdibile offerta commerciale, che consente di mettersi al volante della Nuova Ypsilon Ibrida al prezzo promozionale di €19.900.

Credit: media.stellantis.com (Web)

IL RALLISTA NIKOLAY GRYAZIN TRA WRC2, ERC E CIAR NEL 2025

Scritto da: Luca Gentile

Il rallista Nikolay Gryazin ha trasformato il 42° Rally Sierra Morena – Córdoba Patrimonio de la Humanidad in un monologo di potenza e precisione. Con il navigatore Konstantin Aleksandrov e la Škoda Fabia RS Rally2 del J2X Rally Team, il pilota con licenza bulgara ha inaugurato il FIA European Rally Championship (ERC) 2025 con un trionfo netto (46″ di vantaggio), confermandosi come il principale candidato al titolo. Ma a rubare la scena, in un weekend magico, è stata la famiglia Verstappen: Jos, ex pilota di F1, ha trionfato nella categoria over 50 dell’ERC Masters, mentre il figlio Max dominava il Gran Premio del Giappone in Formula 1.

IL RACCONTO DI UNA CAVALCATA PERFETTA

Gryazin, impegnato in parallelo nel WRC e nel Campionato Italiano Assoluto Rally, ha dato prova di un’eccezionale versatilità. Il suo dominio è iniziato nella temibile prova di Cerrobejuelas (19,89 km), tracciato tecnico e logoro dove il russo ha sfruttato esperienza e sensibilità per costruire un gap immediato. “Qui serviva rispetto per la strada: ogni taglio poteva nascondere un’insidia”, ha spiegato un tecnico del nuovo team polacco J2X.

Nella successiva “Pozoblanco-Villaharta” (25,22 km), più veloce e fluida, Gryazin ha gestito il vantaggio con freddezza, controllando gli attacchi di Yoann Bonato (Citroën C3 Rally2) e dello spagnolo “Cohete” Suárez (Škoda Fabia RS Rally2), terzo e primo iberico. La Power Stage finale di Ermitas ha regalato un ultimo colpo di teatro: l’italiano Mabellini ha strappato il miglior tempo, ma per Gryazin era già troppo tardi. Con un sorriso da predestinato, il pilota russo ha sollevato il trofeo: “Questa vittoria è un puzzle perfetto: squadra, testa e un navigatore fenomenale”.

I VERSTAPPEN: UN COGNOME, DUE TRIONFI

Mentre Córdoba esultava per Gryazin, il paddock sussurrava un altro nome: Verstappen. Jos, 52 anni, ex pilota di F1 e padre del campione del mondo Max, ha dominato la categoria ERC Masters (over 50) con la sua Škoda Fabia RS Rally2, precedendo l’ungherese Hadik e il ceco Vicek. “A questa età, ogni vittoria è una rivincita”, ha scherzato l’olandese, mentre il figlio Max, a 6.000 km di distanza, umiliava la concorrenza a Suzuka con pole position, giro veloce e vittoria in F1. Un weekend storico per una famiglia che scrive storie importanti su due fronti.

JUNIOR ERC: IL FUTURO È SPAGNOLO

Sotto i riflettori anche le giovani promesse: Sergi Pérez e Axel Coronado hanno conquistato il Junior ERC, dimostrando il valore del vivaio rallystico iberico. “Crediamo nel rally spagnolo, questo successo è solo l’inizio”, ha dichiarato Pérez. Intanto, José Antonio “Cohete” Suárez, terzo assoluto, ha festeggiato la 2° vittoria consecutiva nella serie nazionale, consacrandosi leader della scena locale.

NUMERI, DRAMMI E SORPRESE

Con 87 equipaggi e 221 km di speciali, il rally di Córdoba ha regalato colpi di scena e emozioni. Mads Østberg (Škoda), in lotta per il podio, è stato frenato da un problema al cambio, precipitando dal quarto al settimo posto: “Il rally premia chi non sbaglia un dettaglio”, il commento amaro.

A brillare è stato il francese Tristan Charpentier, dominatore dell’ERC Fiesta Rally3 Trophy al debutto, e lo spagnolo “Cohete” Suárez, terzo assoluto e autore del bis nel campionato nazionale. La top 10, tra internazionali come Marczyk, Pepe López e Johansson, ha confermato il mix di esperienza e giovani talenti. Dietro i numeri, resta l’essenza del rally: un equilibrio fragile tra macchina, coraggio e destino, dove ogni secondo racconta una storia.

LA POSTA IN GIOCO

Gryazin lascia la Spagna con un’aura d’invincibilità, mentre i Verstappen reclamano il titolo di famiglia più veloce del pianeta. L’europeo 2025 promette fuochi d’artificio: tra veterani come Bonato, giovani come Pérez e “silver driver” come Jos Verstappen, lo spettacolo è solo all’inizio. E con Max in F1 che osserva orgoglioso dal Giappone, la dinastia Verstappen è destinata a brillare ancora a lungo.

Credit: European Rally Championship (X)

SILENZIO STAMPA DA PARTE DEGLI EQUIPAGGI IN KENYA

Credit: Tiziano Topini

Se non fosse stato per le voci ovattate dei telecronisti, il 73° Safari Rally del Kenya (20-23 marzo, Naivasha) si sarebbe chiuso nel silenzio assoluto, come una pellicola muta d’altri tempi. Nessuna dichiarazione, nessuna polemica, solo il rombo dei motori e il fruscio della polvere africana. I piloti? Bocche cucite. I co-piloti? Idem. Una quiete sospesa, non per disinteresse, ma per protesta. Silenziosa, sì, ma eloquente.

Tutto è cominciato a Umeå, un mese prima, al 72° Rally di Svezia (13-16 febbraio). Adrien Fourmaux, alfiere della Hyundai Motorsport WRT, si lascia scappare un’esclamazione colorita. Un lampo, una parolaccia, una bestemmia mediatica. La risposta della FIA? 10.000 euro di multa. Da lì, il bavaglio: nuove regole, nuovi filtri, dizionario ridotto all’essenziale.

Ma il termometro era già caldo. Sébastien Ogier era stato stangato la stagione scorsa con 30.000 euro di multa per aver osato criticare gli orari del 68° Acropolis Rally (5-8 settembre, Lamia). Un affronto. Una reazione considerata eccessiva da molti. Eppure, silenzio. Quello vero, stavolta.

Ott Tänak, sempre pungente ma finora illeso, ha detto la sua dopo il Kenya: “Non è una guerra. Non è una rivolta. È solo che non ci sentiamo liberi di parlare. Questo è tutto”. Niente slogan, niente urla. Solo un vuoto sonoro che parla da sé. Intanto il paddock mormora: la FIA avrebbe captato il messaggio e starebbe valutando un dialogo con i piloti. Una tregua? Una revisione? Il tempo lo dirà. Per ora, i microfoni restano accesi… Ma nessuno parla. E questo, forse, dice più di mille parole.

Credit: Hyundai Motorsport WRT (X)

GRANDE SHOW E SUCCESSO PER IL 49° TROFEO MAREMMA

Scritto da: Luca Gentile

Tra curve scoscese e paesaggi mozzafiato, il Trofeo Maremma ha scritto un nuovo capitolo di emozioni, consolidandosi come evento clou della Coppa Rally di Zona 7. A rubare la scena è stato Stefano Zambon, pilota veronese in simbiosi con il navigatore Corrado Bonato, che a bordo della Citroën C3 WRC Plus ha domato i tornanti in un testa a testa da antologia con il favorito locale Alessio Santini (Susanna Mazzetti al fianco), anch’egli al comando di una C3 WRC Plus.

UNO SCONTRO ALL’ULTIMO SECONDO

Zambon ha scolpito la vittoria fin dal primo kilometro, agganciando il comando nella PS1 e resistendo agli assalti di Santini, reduce da un digiuno di due edizioni nel rally di casa. Un micro-intoppo alla partenza della seconda prova ha frenato i sogni di gloria del pilota toscano, ma non il suo coraggio: le due WRC Plus hanno danzato in equilibrio tra rischi e record, lasciando le veloci e performanti Rally2 a mordere la polvere.

PODIO E SORPRESE: MAESTRINI BRILLA TRA LE OMBRE

A illuminare il terzo gradino del podio è stato Leopoldo Maestrini, eroe locale con Gioia Boddi alla mappa, alla seconda esperienza con la Toyota GR Yaris Rally2. Tra una penalità per partenza anticipata e un interfono capriccioso, Maestrini ha trasformato le avversità in opportunità, regalando al pubblico un finale a sorpresa. Dietro di lui, Stefano Bizzarri (Skoda Fabia RS Rally2) ha conquistato la quarta piazza, superando in astuzia il giovane Giacomo Vargiu, campione in carica della Zona 7, costretto a cedere il passo ma non lo scettro della classifica.

STORIE PARALLELE: RALLY2, CLIO E LEGGENDE D’EPOCA

Tra le Rally2, Fabio Pinelli (Hyundai i20 Rally2) ha riscattato un inizio stagione deludente, resistendo all’agguerrito Carmine Tribuzio (Citroën C3 Rally2), mentre Mirco Straffi ha stupito con la Renault Clio Rally3, sfidando vetture più potenti e chiudendo ottavo. Nelle categorie storiche le sorprese e lo spettacolo è sempre tanto. Brunero Guarducci ha dominato con la BMW M3, mentre tra le due ruote motrici, Francesco Paolini (Renault Clio S1600) ha ribaltato la gara dopo una foratura drammatica, superando Claudio Fanucchi (Peugeot 208 Rally4) nell’ultima prova.

VERSO I 50 ANNI: UN’EREDITÀ CHE CRESCE

Con un occhio al futuro, il Trofeo Maremma ha gettato le basi per il suo mezzo secolo. L’edizione 2024 ha coinvolto cinque comuni delle Colline Metallifere, confermando il legame con il territorio e l’impegno green di Eni Rewind, main sponsor. Tra innovazioni logistiche e tributi alla tradizione, la manifestazione si prepara a un anniversario che promette fuochi d’artificio.

Credit: Jodi Nobili (IG)